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Connessi e non depressi

Nonostante il lockdown, la rete ci ha unito in video-call comiche nelle quali si è cercato di tenerci stretti progettando nuove scritture.

Eccoci qui, anche noi come tutto il mondo durante il lockdown eravamo lontani, divisi e rinchiusi nelle nostre case. E quindi, come portare avanti il nostro laboratorio se non con delle buffissime videochiamate dove tutti eravamo alle prese con una tecnologia che non ci apparteneva e una linea Internet che non teneva? Ed è proprio tra un “vedo ma non sento” e un “sento ma non vedo” che ci informavamo sullo stato di salute di tutti, condividevamo la paura del Coronavirus, progettavamo un nuovo spettacolo, ognuno metteva un po’ di sé, come sempre. Questo ci ha permesso di esorcizzare la paura della morte, di sentirci un gruppo vero e coeso, forse come non lo era stato mai prima di allora.

Parole tremanti

Liberamente potrai sfogliare ombre e luci di parole, incantevoli insicurezze, pensieri ondeggianti, accarezzati da un velo di speranza.

Simona

Liberamente potrai sfogliare ombre e luci di parole, incantevoli insicurezze, pensieri ondeggianti, accarezzati da un velo di speranza.

Il tremore​

“Ho capito veramente cos’è il tremore, solo dopo che ti ho abbracciato”

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